Metabolismo, questo sconosciuto. Già, in queste settimane di quarantena a causa del Coronavirus, ci si è lasciati andare a qualche pasto di troppo, senza pensare che la sedentarietà a cui siamo tutti costretti gioca un ruolo non proprio favorevole su peso, colesterolo, glicemia e… chi più ne ha più ne metta.
Ma adesso è arrivato il momento di fare i conti con quei chili di troppo, con il senso di pesantezza e, dulcis in fundo, con il metabolismo ahimè rallentato. Abbiamo, quindi, rivolto alcune domande al prof. Antonio Caretto, specialista in malattie metaboliche, per farci dare qualche valido consiglio.
In che modo la vita sedentaria di queste ultime settimane può incidere sul metabolismo?
La prolungata sedentarietà determina una riduzione del dispendio energetico e la perdita del tono e del trofismo della muscolatura scheletrica, ovvero della massa magra che è quella metabolicamente attiva. Questo, nel tempo, induce una progressiva perdita di efficienza anche di altri organi e apparati.
Si deve sapere che l’esercizio fisico, tra i tanti effetti favorevoli sulla salute, incide anche in molti aspetti del metabolismo, con miglioramento dei parametri metabolici, con aumento del metabolismo basale , attivazione del tessuto grasso bruno (con aumento della termogenesi), miglioramento della regolazione neuroendocrina, aumento della sensibilità insulinica, riduzione della tendenza all’iperglicemia, riduzione dei livelli plasmatici dei lipidi (trigliceridi e colesterolo LDL), perdita di peso corporeo, con riduzione della massa grassa e aumento della massa magra metabolicamente attiva.
I l combattere la sedentarietà con una sana alimentazione e attività fisica è il cardine per poter prevenire le malattie non-trasmissibili (malattie cardiovascolari, tumori, diabete, obesità, ecc.), che sono quelle che danno la mortalità maggiore al mondo.
Cosa consiglia per evitare l’aumento di peso “da sedentarietà”?
Bisogna effettuare attività fisica regolarmente, meglio ogni giorno, dedicando un po’ del proprio tempo della giornata, con la consapevolezza che è una scelta di vita per il proprio benessere.
Pertanto, anche in questo periodo di restrizione con l’obbligo di dover stare a casa, si deve trascorrere del tempo con la motivazione giusta nel fare almeno circa 30 minuti al giorno di esercizi fisici di attività di tipo aerobico, ovvero per un periodo di tempo prolungato si contraggono ritmicamente i grandi gruppi muscolari, abbinata ad attività di potenziamento muscolare, detta contro-resistenza.
Se non si hanno a disposizione un tapis roulant o una cyclette a casa, si può fare corsa sul posto e tanti tipi di esercizi anche calistenici (si trovano facilmente in internet), abbinati al sollevamento di pesi che a casa non mancano mai.
Ovviamente, è bene combattere la sedentarietà con l’attività fisica ma, se non si segue una corretta alimentazione, si rischia di annullarne gli effetti benefici. Quindi, una dieta di tipo Mediterraneo è ottimale, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo: mangiar sano, ma poco!
Se si ha fame, stando sempre a casa senza grandi impegni, si è portati a introdurre spesso del cibo; è, allora, sì a verdure crude come snack, che danno quel senso di sazietà e quegli antiossidanti con i loro vari colori, tipici dei nutrienti della dieta Mediterranea, che difendono anche contro l’infiammazione indotta dal virus.
Diabete e colesterolo: come gestire queste due patologie tanto comuni in questo periodo?
Sicuramente, alla base della terapia del diabete mellito e della ipercolesterolemia ci sono quegli accorgimenti di sano stile di vita che, se vengono attuati con i consigli sopra-detti, ovvero una dieta mediterranea ed esercizio fisico, contribuiscono a ottenere un migliore controllo delle patologie e delle loro complicanze.
In questo periodo trascorso a casa e con la lotta alla pandemia COVID-19, il paziente diabetico deve fare attenzione alla glicemia a casa, con l’autocontrollo glicemico e avere una ottima idratazione (bere circa 2 litri di acqua al dì).
In questo periodo di emergenza COVID-19 con le giuste misure prese dalle autorità governative per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica attuale, che hanno portato alla sospensione delle visite (senza priorità di urgenza codificata), molti ASL/Ospedali, come la mia UO di Endocrinologia e Nutrizione clinica dell’Ospedale di Brindisi, hanno attivato il teleconsulto a pazienti affetti da diabete o patologie endocrine, che in questo momento non possono recarsi presso gli ambulatori specialistici.
Pensiamo alle donne diabetiche gravide, ai diabetici scompensati o con complicanze, ai pazienti con distiroidismo.