Il campo visivo è la porzione di spazio che un individuo riesce a controllare, fissando un punto davanti a sé con uno o entrambi gli occhi.
Esso coincide e misura la visione periferica che deve essere distinta dalla visione centrale, che è la visione che permette di vedere nei minimi particolari un oggetto che si sta fissando. La visione periferica dà, invece, il controllo dello spazio circostante e garantisce orientamento e mobilità. Essa ha dei recettori propri (i cosiddetti “bastoncelli“), vie nervose distinte e localizzazioni cerebrali ben definiti.
Molte sono le patologie oculari e sistemiche che possono dare un deficit del campo visivo. Le alterazioni possono essere o una riduzione della sensibilità (per percepire lo stimolo luminoso è necessaria una sua maggiore luminosità) o una perdita visiva di un’area della retina, che corrisponde poi a una zona nello spazio.
Si possono avere:
- Zone buie più o meno grandi, variamente distribuite (si definiscono scotomi).
- Restringimenti del campo visivo, dalla periferia verso il centro, con perdita delle porzioni più periferiche.
- Emianopsie o quadrantopsie, quando si perde la metà esatta del campo visivo o un suo quadrante.
La perdita del campo visivo può essere progressiva o improvvisa. Il soggetto manifesta una difficoltà più o meno evidente a percepire la presenza di oggetti e di ostacoli posti lateralmente e, soprattutto, in basso.
La perdita parziale del campo visivo può dare – a seconda dell’estensione – una condizione di ipovisione; la perdita totale dà cecità (Legge 138 del 2001).
Restringimento del campo visivo: quali sono le cause?
Molteplici sono le cause che possono determinare una riduzione più o meno grave del campo visivo. Esse possono essere distinte in due grandi gruppi:
- Cause dovute a patologie dell’apparato visivo: miopia degenerativa, distacco della retina, glaucoma, retinite pigmentosa, retinopatia diabetica, malattie del nervo ottico.
- Cause dovute a malattie del cervello: tumori, ictus, aneurisma celebrale, traumi cranici.
I deficit del campo visivo si instaurano, nella maggior parte dei casi, in maniera subdola, senza che il paziente se ne accorga. Sono invece meno frequenti i casi di restringimento improvviso del campo visivo: il soggetto – improvvisamente – nota un’evidente riduzione del campo visivo da uno o entrambi gli occhi, più o meno estesa, come una macchia scura (scotoma). In questo caso, è necessario recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
In base alla diagnosi, si possono rendere necessari trattamenti farmacologici o chirurgici, indispensabili per evitare che la perdita del campo visivo possa avere effetti irreversibili.
Gli esami da fare
I comuni test di una visita oculistica, ovvero misurazione della vista, misurazione della pressione oculare, esame obiettivo oculare, biomicroscopia e esame del fondo, non sono sempre sufficienti per verificare l’eventuale stato compromesso del campo visivo.
A tal fine, deve essere effettuato uno specifico esame del campo visivo, la perimetria. Si tratta di un’indagine non invasiva e indolore della durata di 10-20 minuti, durante la quale al paziente, posto davanti a una cupola, vengono proiettati in maniera automatica dei segnali luminosi; ogni qualvolta vede uno stimolo luminoso, il paziente deve premere il pulsante.
Ai fini dell’attendibilità dei risultati, è importante che il paziente non sposti lo sguardo lateralmente per seguire il segnale e che sia obiettivo nell’indicare la visualizzazione o meno dell’impulso luminoso.
Per ottenere dei dati certi sull’eventuale riduzione del campo visivo, qualche volta, trattandosi di un test di natura psicofisica, in cui è fondamentale la piena collaborazione del paziente, può essere necessaria la sua ripetizione.
Questo tipo di esame è particolarmente importante anche per la valutazione di patologie oculari, quali il glaucoma.
Sottoporsi a visite oculistiche periodiche è la migliore forma di prevenzione per individuare la presenza di campo visivo ridotto e poter definire nell’immediato un trattamento idoneo.
Non dimentichiamo che la salute dei nostri occhi è importante per il nostro benessere quotidiano, dobbiamo pertanto averne continua cura.