Uno studio eseguito da un gruppo internazionale di esperti ha valutato morbilità e rischio di decesso in persone con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e concentrazioni normali nel sangue di peptide natriuretico. Si è rilevato che a questi quadri si associa un aumento della morbilità e del rischio di decesso.

La premessa dalla quale sono partiti Verbrugge e colleghi è che una quota importante di soggetti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata ha concentrazioni normali nel sangue di peptide natriuretico e che la fisiopatologia e la storia naturale di questo quadro non sono chiare. Hanno quindi eseguito uno studio nel quale sono stati arruolati malati che, presentando una dispnea di origine non chiara, erano stati sottoposti a una prova da sforzo per valutare le funzioni dell’apparato cardiovascolare e di quello respiratorio. Tutti sono stati studiati presso la Clinica Mayo di Rochester (Minnesota, USA) tra il 2006 e il 2018. Lo scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata è stato definito sulla base di una pressione di incuneamento arteriolare polmonare (in inglese Pulmonary Artery Wedge Pressure: PAWP) ≥ 15 mmHg a riposo o ≥ 25 mmHg sotto sforzo. Le persone con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e concentrazioni normali di peptide natriuretico sono state confrontate con quelle che avevano scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico aumentato e con soggetti di controllo che avevano riscontri normali da un punto di vista emodinamico. Per concentrazioni normali nel sangue di peptide natriuretico si è inteso un valore di NT-proBNP < 125 ng/L e, per concentrazioni elevate, valori di NT-proBNP ≥ 125 ng/L. I soggetti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e concentrazioni normali di peptide natriuretico (n=157) erano più giovani di quelli con peptide natriuretico elevato (n=263), ma più anziani dei controlli (n=161), e avevano una frequenza di malattie associate intermedia, rispetto agli altri due gruppi. Inoltre, nei quadri con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico normale erano più frequenti ipertrofia del ventricolo sinistro e alterata funzione della diastole, rispetto ai soggetti di controllo. In confronto con i casi che avevano scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e valori elevati di peptide natriuretico, quelli che avevano concentrazioni normali di peptide natriuretico avevano una funzione diastolica migliore, volumi minori dell’atrio sinistro, una migliore funzione del ventricolo destro e minori rigurgiti attraverso la valvola mitrale o quella tricuspide. La riserva di gittata cardiaca stimolata dallo sforzo è risultata conservata nelle persone con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico normale (101% del previsto, intervallo interquartile: 75-124%), ma questo è avvenuto a discapito di una pressione trasmurale del ventricolo sinistro più elevata (14 ± 6 mmHg rispetto a 7 ± 4 mmHg nei controlli; p<0.001). La pressione transmurale è la differenza tra la pressione dentro i vasi e quella presente all’interno del torace. Al contrario, la riserva della gittata cardiaca è risultata ridotta nei casi di scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico elevato (85% del previsto, intervallo interquartile: 59-109%), con un valore più basso di pressione transmurale del ventricolo sinistro (10 ± 8 mmHg), rispetto a quelli con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico normale (p<0.001), rispetto al valore simile di PAWP. Le persone con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico aumentato hanno mostrato la frequenza più elevata di eventi cardiovascolari, ma quelli con peptide natriuretico normale hanno presentato comunque rischio di decesso e probabilità di un nuovo ricovero in Ospedale aumentati di 2.7 volte, rispetto ai soggetti di controllo (rapporto di rischio 2.74; intervallo di confidenza al 95% 1.02-7.32), dopo avere escluso l’effetto di fattori come età, sesso e Indice di Massa Corporea.

Nelle conclusioni gli autori hanno evidenziato che, nonostante gli esiti clinici dei casi con scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata e peptide natriuretico normale non siano negativi come quelli dei soggetti con peptide natriuretico elevato, essi presentano comunque un rischio aumentato di decesso e di ricovero e ciò sottolinea la necessità di porre la massima attenzione a questo quadro.

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