La dermatite seborroica (DS) è una patologia infiammatoria della cute ad andamento cronico-recidivante, la cui incidenza raggiunge il picco durante tre periodi di età: nei primi tre mesi di vita, durante la pubertà e in età adulta, con un apice a 40-60 anni.

La DS, pur essendo una patologia molto comune, tutt’oggi presenta dati epidemiologici non del tutto noti per l’incerto inquadramento nosografico di alcune sue manifestazioni. In particolare, non sono definiti i confini tra la dermatite seborroica del cuoio capelluto e la più comune Pityriasis capitis (forfora) e non è chiaro se quest’ultima sia una forma minima di dermatite seborroica o se costituisca un’entità nosologica autonoma, oppure infine se si tratti di una condizione parafisiologica.

Nei neonati fino a tre mesi di età, l’incidenza della DS può arrivare al 42%, valore che diminuisce entro il primo anno di vita, per la frequente autorisoluzione delle manifestazioni cliniche.

Sulla base di uno studio condotto su 88.307 bambini di età compresa tra 0 e 17 anni, l’incidenza complessiva in questa fascia di età è risultata di 5,1 per 1.000 persone/anno, con differenze a seconda dell’età:

  • 24,7% nei bambini di età < 1 anno,
  • 3,3% nei bambini di età compresa tra 1 e 4 anni,
  • 2,4% nei bambini di età compresa tra 5 e 9 anni,
  • 5,2% nei bambini di età compresa tra 10 e 17 anni.

In uno studio prospettico di popolazione (Rotterdam Study), che ha preso in considerazione un gruppo di 5.498 persone di età ≥ 45 anni (media 67,9 anni) del distretto di Rotterdam sottoposte a visita dermatologica, sorprendentemente il 14,3% della popolazione è risultata affetta da DS. Gli uomini sono colpiti più frequentemente rispetto alle donne (3,0% vs 2,6%) in tutte le fasce di età, suggerendo che la dermatite seborroica possa essere associata alla presenza di ormoni sessuali come gli androgeni. Non sono state osservate apparenti differenze nell’incidenza di DS tra diversi gruppi etnici.
Tra i fattori predisponenti della dermatite seborroica sono stati identificati:

  • l’assunzione di farmaci (litio, aloperidolo, buspirone, clorpromazina, metildopa, cimetidina),
  • deficit nutrizionali (acrodermatite enteropatica da carenza di zinco),
  • disturbi neurologici e degenerativi (morbo di Parkinson),
  • immunosoppressione (da HIV e non correlati all’HIV),
  • disturbi genetici (come la sindrome di Down),
  • fattori ambientali (freddo, bassa umidità),
  • stress fisico e psicologico,
  • uno stile di vita non salutare (eccessivo consumo di alcol).

Non va trascurato che la DS, poiché affligge frequentemente il viso (pelle grassa, naso, orecchio) e/o altre aree visibili, può avere significativi effetti negativi sulla qualità della vita dei pazienti affetti (QOL), che possono lamentare stress psicologico o bassa autostima.

La secrezione sebacea

Si ritiene vi siano tre principali fattori che giocano un ruolo nell’eziologia della dermatite seborroica: la secrezione delle ghiandole sebacee, un’alterazione della colonizzazione e del metabolismo della microflora cutanea, nonché la suscettibilità individuale e la risposta dell’ospite.

Le ghiandole sebacee sono distribuite su tutta la superficie della cute, tranne che al palmo delle mani e alla pianta dei piedi.

La secrezione di sebo è più elevata sul cuoio capelluto, sulla pelle del viso e sul torace. Alla nascita le ghiandole sebacee sono attive per effetto degli ormoni androgeni materni trasmessi al neonato per via transplacentare; cessata la stimolazione materna diventano inattive fino ai 9-12 anni per poi riprendere la loro azione durante l’adolescenza per effetto degli androgeni circolanti, fino ai 20-30 anni, epoca in cui si osserva nuovamente una riduzione della loro attività.

Durante il periodo di secrezione attiva del sebo, il tasso di secrezione è più elevato nei maschi e rimane alto più a lungo, fra i 30 e i 60 anni di età; nelle donne, il tasso scende rapidamente dopo la menopausa. Tuttavia, pazienti con dermatite seborroica possono avere una normale produzione di sebo e soggetti con eccessiva produzione di sebo non necessariamente sviluppano DS.

Questi dati suggeriscono che mentre l’attività delle ghiandole sebacee è fortemente correlata con la DS, la produzione di sebo da sola non è decisiva. Oltre al livello di produzione di sebo, anche le alterazioni della composizione lipidica possono avere un ruolo nello sviluppo delle DS, probabilmente creando un ambiente favorevole per la crescita del lievito Malassezia.

La dermatite seborroica ha un’aumentata prevalenza in numerose condizioni neurologiche e psichiatriche. Circa il 52-59% dei pazienti con malattia di Parkinson sono affetti da dermatite seborroica. La fisiopatologia di questa relazione è complessa e comprende l’immobilità facciale che contribuisce ad aumentare l’accumulo di sebo e un incremento dei livelli plasmatici di α-melanocyte-stimulating hormone (MSH), neuropeptide implicato in alcuni processi infiammatori della cute di natura neurogenica. Nei pazienti con malattia di Parkinson vi è inoltre un deficit di inibizione dell’MSH a causa dei ridotti livelli di dopamina. Pertanto, i pazienti con Parkinson sono suscettibili di avere un aumento dei livelli di sebo e hanno maggiore probabilità di sviluppare DS. Inoltre, i farmaci antiparkinsoniani come la L-dopa, efficaci nel ridurre la secrezione di sebo, possono risultare utili, in casi selezionati, anche nel trattamento della DS. Sembra anche esserci un legame tra un danno neurologico, ad esempio da trauma cerebrale, con lesione del midollo spinale, e la DS e si ipotizza che ciò possa essere causato da un accumulo di sebo sulla cute non adeguatamente lavata.

Tra le malattie genetiche con una maggiore incidenza di DS vanno annoverate la sindrome di Down, la malattia di Hailey-Hailey e la sindrome cardio-facio-cutanea. La DS è più comune nei pazienti immunodepressi, suggerendo che i meccanismi immunitari sono importanti nella patogenesi della malattia, forse consentendo l’iperproliferazione di Malassezia. La DS è più diffusa nei pazienti con linfoma e sottoposti a trapianto di organi. La più forte evidenza proviene da pazienti con infezione da HIV che hanno sviluppato AIDS 11. Circa il 30-85% dei pazienti con AIDS è affetto da DS, al punto che la British HIV Association suggerisce di sottoporre a test HIV di routine i soggetti con “dermatite seborroica grave o recalcitrante”.

 

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