L’acqua del rubinetto favorisce la comparsa dei calcoli? Una domanda a cui molti si danno risposte discordanti: “Certo che sì!“, “Meglio evitarla, nel dubbio!“, “No, è sicura“. Ok, ma qual è la risposta giusta?

Come sempre accade, la verità sta nel mezzo: certamente, è bene far controllare da occhi esperti lo stato delle tubature che costituiscono gli impianti idraulici della propria casa ma, secondo gli esperti, anche l’acqua ricca di calcio e magnesio (nota come a un elevato residuo fisso) non è detto che sia la causa della formazione di calcoli renali.

Calcio nell’acqua e calcoli renali: cosa sapere

Sebbene, quindi, il parere diffuso sia quello di prediligere acque leggere o moderatamente oligominerali, per evitare la formazione di calcoli, non esistono evidenze scientifiche ad assoluto sostegno della tesi.

Si dovrebbe, in primis, cercare di comprendere come si formano i calcoli e perché. Si tratta di “sassolini” costituiti da ossalato di calcio, che compaiono per una predisposizione individuale o familiare. Consci della predisposizione, bisognerebbe bere in abbondanza, senza  temere il carbonato di calcio.

Al contrario: è stato dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio sono valide nella prevenzione della calcolosi renale e che, viceversa, una dieta povera di calcio può aumentare il rischio di svilupparli.

Come prevenire i calcoli renali?

Un modo valido per evitare che si formino i calcoli renali è, dunque, bere per facilitare la minzione e la corretta diluizione delle urine ed eliminare così – eventualmente – i cristalli di sali.

Anche ciò che mangiamo influisce: il sale in eccesso e le carni possono essere considerati dei fattori di rischio.

Come capire se si hanno i calcoli renali (sintomi) e cosa fare?

Ci sono dei sintomi precisi che possono portarci ad avvertire i calcoli, sino alla vera e propria (e temuta!) colica renale, spesso accompagnata da:

  • dolore al fianco;
  • vomito;
  • lombalgia sorda;
  • sangue nelle urine.

In questi casi, rivolgersi a un medico è necessario.

In genere, nel caso di calcoli ureterali di piccole dimensioni (parliamo di 5-7 mm) l’espulsione può avvenire entro 15 giorni, naturalmente, bevendo molto. Sarà poi lo specialista a valutare lo stato del paziente e ad agire per evitare complicazioni come l’ostruzione delle vie urinarie.

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